La nutrizione dell’olivo
In passato si sentiva spesso dire che l’olivo, essendo una pianta rustica, non aveva bisogno di grandi cure e apporti nutritivi. Sfatiamo un mito, è vero che l’olivo è una pianta “rustica”, ossia che ha capacità di resistenza a condizioni difficili e riesce a produrre anche con limitati apporti nutritivi, ma non è assolutamente vero che necessita di poche cure e pochi apporti nutritivi.
Tutte le piante utilizzate a scopi alimentari hanno bisogno di apporti nutritivi costanti, sia per mantenere ottimali condizioni vegetative che livelli di produttività elevati.
Gli elementi apportati sono numerosi ed hanno funzioni diverse a seconda degli organi che andranno a nutrire.
Alcuni elementi da considerare sono:
- analisi chimico-fisica del terreno da effettuarsi almeno ogni 5 anni;
- le asportazioni della coltura, i fenomeni di immobilizzazione dei principi nutritivi e la mineralizzazione della sostanza organica;
- la gestione delle operazioni colturali (inerbimento, lavorazioni, irrigazioni, ecc.).(1)
Molto rilevanti sono le analisi fogliari che individuano più direttamente le asportazioni da parte della pianta ma, spesso costose, sono utilizzate solo se realmente necessarie e non come strumento di monitoraggio.
Gli elementi principali
Gli elementi principali quali azoto, fosforo, potassio e, in misura minore, calcio. Sono quelli che hanno un maggior impatto sulla produttività della pianta.
L’azoto contribuisce al rigoglio vegetativo con la formazione di giovani germogli, regola la formazione dei fiori ed interviene durante l’allegagione e lo sviluppo dei frutti.
Il fosforo funge da regolatore di crescita, agendo sulla divisione cellulare, e contribuendo alla formazione dei fiori, l’allegagione, la maturazione dei frutti, la crescita dei germogli e la lignificazione (3).
Il potassio contribuisce all’accumulo delle riserve e alla formazione dell’olio, grazie alla formazione di amido e grassi. Risulta indispensabile in tutti i processi metabolici come il consumo di acqua e la traspirazione.
Fosforo e potassio sono poco solubili e assorbiti lentamente dalla pianta, per questo vengono distribuiti con le concimazioni di fondo e con minor frequenza rispetto all’azoto.
Il calcio infine è un elemento spesso presente nei suoli italiani di medio impasto ed è importante nell’impollinazione, nello sviluppo dei frutti e nella traslocazione degli zuccheri.
Il boro contribuisce al trasporto ed accumulo degli zuccheri, il ferro è funzionale ai processi metabolici come fotosintesi e respirazione, il manganese è utile alla fotosintesi e alla produzione di amminoacidi e proteine, infine il magnesio viene usato dalla clorofilla e dagli enzimi, oltre che da altri composti.
Concimazione dell’olivo: di fondo, di allevamento e di produzione
La concimazione di fondo viene eseguita prima dello scasso oppure dopo rippatura ed aratura nel caso di doppia lavorazione (4). La funzione principale è quella di fornire nutrienti ed aerazione negli strati profondi del terreno che verranno difficilmente lavorati dopo l’impianto. In questo modo, soprattutto relativamente agli elementi fosforo e potassio, viene creata una riserva che, vista la lenta solubilità di questi elementi, permette un apporto nutritivo di fondo durante i primi anni di crescita.
La concimazione di allevamento viene eseguita fino al 3°- 4° anno di età e vengono forniti quantitativi scalari, che vengono aumentati con la crescita della pianta. Vengono forniti principalmente concimi a base di azoto, essendo l’elemento più direttamente assimilabile, soggetto a dilavamento e necessario allo sviluppo vegetativo. La sostanza organica può essere distribuita annualmente, sempre proporzionalmente all’età della pianta; fosforo e potassio verranno distribuiti solo se necessario.
La concimazione di produzione viene eseguita dal 5°- 6° anno di età ed è essenziale per mantenere elevati livelli produttivi e per il rinnovo della vegetazione annuale.
Viene calcolata sulla base delle asportazioni medie della pianta e con l’ausilio delle analisi del suolo che permettono un calcolo dei fabbisogni nutritivi.
Orientativamente i composti azotati andranno distribuiti ogni 1-2 anni a seconda delle effettive necessità, dalla primavera ad inizio estate in 2-3 interventi, in questo periodo la pianta è nelle migliori condizioni di assorbimento in seguito al risveglio vegetativo. I composti a base di fosforo e potassio andranno distribuiti in inverno per permetterne l’approfondimento nello strato occupato dalle radici.
Ovviamente questi periodi variano sulla base della posizione geografica e da parametri relativi all’areale e ai fabbisogni delle piante.
La collaborazione di Elaisian con BluAgri
Negli ultimi anni è stato questo il focus di BluAgri: CRESCERE CON LA NATURA.
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Nel tempo la sostituzione quasi totale della concimazione organica con la concimazione chimica ha portato ad un impoverimento della fertilità biologica del suolo.
Per questo BluAgri ed Elaisian hanno iniziato ad osservare i risultati ottenuti in campo grazie allo sviluppo della fertilità biologica del suolo, arrivando ad avere la certezza del nostro compito: preservare la terra e il benessere delle piante per l’agricoltura del futuro.
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Fonte:
1) CNO, Disciplinare di coltivazione integrata dell’olivo, 2015
3) Fontanazza, Manuale di Olivicoltura, 2008
4) Fontanazza, Manuale di Olivicoltura, 2008