Gli obiettivi della nuova PAC
Nel giugno 2018 è stata pubblicata la proposta di regolamento sulla futura PAC 2021-2027, introducendo un modello attuativo che prevede l’elaborazione di un piano strategico nazionale per ogni Stato membro, che dovranno concorrere al raggiungimento di 9 obiettivi specifici ed uno trasversale. Questo meccanismo viene attivato dai programmi e dagli interventi previsti nei due pilastri della PAC, finanziati dal FEAGA e dal FEASR.
L’obiettivo principale è quello di migliorare le condizioni reddituali degli agricoltori, utilizzando pratiche sempre più innovative ma rispettose dell’ambiente.
Il percorso di riforma sarebbe dovuto terminare nel gennaio 2021 ma in seguito al protrarsi dei negoziati, è stato quindi previsto almeno un anno di transizione per concludere tale percorso ed armonizzare il passaggio dall’attuale strategia a quella futura. Per molti Stati membri, tra questi anche l’Italia, i maggiori nodi da sciogliere nei negoziati sono rappresentati dalla strategia nazionale e dalle relazioni tra questa e le realtà regionali.
Le proposte della Commissione si concentrano in particolare sui seguenti aspetti:
- garantire un trattamento equo e un futuro economico stabile agli agricoltori
- fissare ambizioni più elevate per l’azione a favore dell’ambiente e del clima
- salvaguardare la posizione degli agricoltori al centro della società europea.
Per poter conseguire questi obiettivi generali, la Commissione ha fissato nove obiettivi specifici:
- garantire un reddito equo agli agricoltori
- aumentare la competitività
- riequilibrare la distribuzione del potere nella filiera alimentare
- combattere i cambiamenti climatici
- tutelare l’ambiente
- salvaguardare il paesaggio e la biodiversità
- sostenere il ricambio generazionale
- sviluppare aree rurali dinamiche
- proteggere la qualità dell’alimentazione e della salute.
Le novità della PAC 2021-2027
La proposta si basa ed articola in tre regolamenti: il primo recante le norme sul sostegno ai piani strategici della PAC, il secondo sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della PAC, il terzo sull’organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, sull’etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati.
Le proposte sono parzialmente in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, soprattutto riguardo alla strategia dal produttore al consumatore (AFarmtoForkstrategy,forafair,healthyandenvironmentally-friendlyfoodsystem) e quella sulla biodiversità (EUBiodiversitystrategyfor2030).
Sostanzialmente la nuova PAC prevede (1):
- un “pacchetto” di obiettivi a livello comunitario che definiscano i risultati attesi, un gamma di possibili strumenti per raggiungerli (aiuti diretti, misure di mercato, sviluppo rurale) attraverso un set di interventi concordati a livello europeo. Gli Stati membri saranno poi liberi di costruire misure specifiche sulla base delle caratteristiche del sistema agroalimentare nazionale nel rispetto di determinati criteri di allocazione delle risorse;
- un quadro comune di indicatori, anche questo concordato a livello europeo, che consenta una valutazione equilibrata dell’efficacia delle misure;
- un Piano Strategico nazionale, approvato dalla Commissione, attraverso il quale rispondere alle esigenze emerse, che definisca gli strumenti e i propri obiettivi specifici, in linea con quelli stabiliti a livello UE;
- un “rapporto annuale sulla performance” che mostri i progressi fatti nel raggiungimento degli obiettivi.
Le novità principali della proposta sono rappresentate dal superamento dei Piani di sviluppo rurale regionali, dall’introduzione dell’eco-payment in sostituzione del greening e dalla possibilità di finanziare nuove OCM.
I fondi a disposizione per la PAC
Nel luglio 2020 è stata formulata la proposta di bilancio di lungo termine dell’UE per il periodo 2021-2027; verranno erogati 387 miliardi di euro con una dotazione del 75% al FEAGA e del restante 25% al FEASR. Circa 8 miliardi di euro verranno utilizzati per lo strumento “Next Generation” dedicato alle aree rurali per realizzare cambiamenti strutturali necessar per conseguire gli obiettivi del Green Deal e della transizione digitale.
Nel luglio 2020 il Consiglio europeo ha formulato conclusioni sulle proposte della Commissione relative un bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021-2027, che saranno ora presentate al Parlamento europeo. Sulla base di queste conclusioni, la futura PAC sarà sostenuta da finanziamenti solidi.
Il Parlamento Europeo ha deciso di suddividere i finanziamenti in tre aree di riferimento, sempre sulle fondamenta dei due pilastri PAC, ma avendo come principio basilare la promozione di pratiche rispettose dell’ambiente e che abbiano un occhio di riguardo al clima. Secondo quanto proposto il 30% dei finanziamenti dovrebbe andare agli aiuti diretti (primo pilastro), un altro 35% al PSR (secondo pilastro) e il restante 30% ca. dovrebbe sostenere gli agricoltori per la lotta al cambiamento climatico, la gestione sostenibile delle risorse naturali e la tutela della biodiversità.
La Commissione, come detto, fornirà inoltre una serie comune di indicatori per misurare i risultati nell’ambito di un nuovo quadro di monitoraggio e valutazione delle prestazioni, che sarà utilizzato per valutare i progressi compiuti dai paesi dell’UE nel conseguire gli obiettivi della PAC.
Bibliografia: 1) https://www.reterurale.it/ 2) http://www.pianetapsr.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2324 3) http://www.terrainnova.it/wp-content/uploads/sites/3/2020/12/Levoluzione-della-Pac-tra-il-Green-Deal-e-lemergenza-Covid-19.pdf 4) www.ec.europa.eu 5) https://www.politicheagricole.it/