Valore della viticoltura nell’UE
«Il vino, prodotto della vite, la vite e i territori viticoli, quali frutto del lavoro, dell’insieme delle competenze, delle conoscenze, delle pratiche e delle tradizioni, costituiscono un patrimonio culturale nazionale da tutelare e valorizzare negli aspetti di sostenibilità sociale, economica, produttiva, ambientale e culturale» (Testo Unico del Vino – Legge 12 dicembre 2016 – Art. 1).
Il mercato vitivinicolo italiano
Questo è quanto si dice e si pensa del vino in Italia, ma quali sono i numeri attuali del vino?
Come premesso la viticoltura in Italia rappresenta un segno distintivo della cultura e del mercato agroalimentare italiano.
Secondo i dati forniti da Ismea attualmente il mercato vitivinicolo italiano ha un valore di 13 Mln di € di fatturato da 310 mila aziende viticole che occupano 666 mila ha sull’intero territorio nazionale, di questi, 415 mila ettari sono a Dop e 98 mila a Igp.
La Sicilia continua ad essere la Regione con più superficie vitata anche se scesa sotto la soglia dei 100 mila ettari, cresce sempre più la superficie in Veneto. Gli aumenti più rilevanti di superficie sono stati rilevati per le seguenti regioni: Veneto +3,2%, Friuli V.G. + 1,0 %; Lombardia +2,4%, Toscana +2,4%.
In termini produttivi nel 2019 sono stati commercializzati sul mercato 47,5 Mln di ettolitri di vino (-13% rispetto al 2018). Nel 2020 la produzione è stata pressoché stabile attestandosi sui 49.9 Mln di ettolitri (provvisorio).
Secondo un’analisi fatta sulla base dei dati ISTAT (provvisori), nel Mezzogiorno la produzione di 19.8 m/hl è in realtà del 12% sopra la media 2010-19, sebbene in calo anno su anno del 7%. Al Nord i 24.4 m/hl prodotti segnano invece un +7% sul 2019 e sono del 9% sopra la media (fonte: inumeridelvino.it su base ISTAT).
In termini qualitativi l’Italia presenta una varietà colturale senza eguali con 504 vitigni ad uva da vino e 154 di uva da tavola (Francia 341 e Spagna 238), circa 70 sono le varietà italiane.
Esportazioni e mercato internazionale
Per quanto riguarda le esportazioni il 2019 ha visto un ritorno in auge dell’export di vino italiano segnando una ripresa del +10% con un incremento di valore di 6,4 Mld di € (+3%).
Con l’introduzione della promozione dell’OCM vino, nel 2019 si è osservato un sorpasso in valore dei Paesi extra UE.
Si osserva una variabilità sempre più marcata tra il mercato del vino comune da quello dei vini certificati. I primi presentano una variabilità molto elevata per l’estrema competizione degli altri mercati mentre i DOP risultano più stabili o con variabilità meno marcata; all’interno dello stesso mercato DOP ogni vino sembra avere un mercato a sé.
A livello internazionale l’Italia rimane leader a livello di produttività ma cede il primo posto alla Francia sul commercio estero e alla Spagna in termini di volumi produttivi. Per quanto riguarda il consumo arriva al terzo posto, a causa principalmente dell’aumento di domanda degli Stati Uniti.
USA, Francia e Germania detengono il primo posto per consumo di fine wine, segue il Canada e subito dopo l’Italia al quinto posto. Anche il vino commercial premium sta giocando un ruolo fondamentale nella crescita dei paesi Terzi, la Cina ha rafforzato il primato rispetto agli USA, invece regno Unito e Germania si allineano al terzo posto. I fine wine stanno sostituendo sempre più i vini comuni. Crescono i consumi in Africa, principalmente nell’area sub-sahariana.