La tignoletta della vite è un patogeno diffuso in Italia, soprattutto nelle regioni centro-meridionali, e rappresenta l’insetto che crea maggiori danni alle piante di vite.
Come la tignola dell’olivo compie diverse generazioni che si nutrono di organi differenti delle piante; contrariamento a quella dell’olivo, che presenta solamente la seconda generazione, realmente dannosa poiché carpofaga (che si nutre di frutti), la tignoletta della vite ha le generazioni successive alla prima tutte carpofaghe. Può compiere dalle 2 alle 4 generazioni all’anno nei nostri areali.
Meccanismo d’azione della Tignoletta
La tignoletta attacca prevalentemente le regioni del Centro-Sud per le condizioni climatiche più favorevoli, non è comunque da sottovalutare anche al Sud. Al Nord compie normalmente due generazioni, al Centro-Sud ne compie solitamente tre, può compiere anche quattro generazioni con condizioni favorevoli.
Lo svernamento avviene come crisalide all’interno della corteccia in piccoli bozzoli biancastri.
In primavera, da aprile a maggio, avviene lo sfarfallamento degli adulti e l’accoppiamento, in seguito al quale vengono deposte le uova sulle infiorescenze, sui pedicelli e sul rachide e dopo 1-2 settimane di incubazione nascono le larve della prima generazione (antofaghe = che si cibano di fiori) che erodono i fiori avvolgendoli con fili sericei.
L’adulto è una farfalla, di circa 10-12 mm di apertura alare, di colore grigio-brunastro e azzurro: la livrea è intensamente marmorizzata. I maschi e le femmine sono indistinguibili, volano nelle ore crepuscolari e l’accoppiamento ha luogo pochi giorni dopo lo sfarfallamento.
Le larve di prima età sono color ocra con capo scuro, le larve di maggiore età presentano corpo verde-bruno con schiarimento del capo.
La seconda e terza generazione si sviluppano rispettivamente tra giugno e luglio e tra agosto e settembre. Le larve nate da queste ultime generazioni sono carpofaghe (si nutrono dei frutti) e sono quelle che causano i danni più ingenti penetrando negli acini attraverso profondi fori.
Le larve dell’ultima generazione, giunte a maturità, cercano un riparo e si incrisalidano, avviandosi alla al riposo invernale (diapausa).
Gli adulti volano al crepuscolo (attività crepuscolare) e sono favoriti da temperature superiori ai 15°C, con un ottimo fissato a 25°.
La mortalità della Tignoletta è crescente a valori superiori ai 25°C e particolarmente elevata oltre i 35°C.
Danni e difesa dalla tignoletta
La prima generazione risulta pericolosa per l’attacco ai fiori, solitamente non risulta così estesa da rappresentare un pericolo per la produzione.
I danni principali si hanno a carico dei frutti con le generazioni carpofaghe che penetrano negli acini e portano a marcescenza i frutti; esternamente si notano i fori di entrata ed uscita.
All’interno dei grappoli si creano altri danni per la formazione dei bozzoli con i fili sericei.
Per la difesa è sicuramente utile avere una buona biodiversità per mantenere la presenza di nemici naturali. Tra questi neurotteri crisopidi, ditteri sirfidi e tachinidi, e imenotteri si cibano di larve e uova.
Per quanto riguarda la difesa è bene attuare programmi di monitoraggio per la verifica del raggiungimento della soglia di intervento.
In lotta biologica può essere usato il Bacillus thuringiensis var. kurstaki, un insetticida naturale (è un batterio) che agisce per ingestione e permette il controllo della tignoletta.
In altri casi si possono usare prodotti fitoiatrici specifici.
Inoltre Elaisian, grazie alle sue stazioni meteo in campo, è in grado di calcolare con precisione l’attacco della tignoletta inviando delle notifiche nella WebApp personale, che avvisano il cliente sullo stadio di sviluppo di pianta e patogeno, inviando delle notifiche chiamate alert in situazioni di forte infestazione e consigliando il periodo migliore di intervento.
Infine, con questo sistema di supporto alle decisioni è possibile anticipare gli attacchi fino a 10 giorni riducendo drasticamente il numero di interventi, valutando esclusivamente quelli necessari e riducendo anche i costi relativi a prodotti e manodopera.
Bibliografia:
https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/
www.coltivazionebiologica.it
www.agraria.org/
www.informatoreagrario.it
https://www.noisiamoagricoltura.com/