Di seguito verranno descritti i dati ottenuti dallo studio 2021 per darvi un’idea dell’evoluzione del settore. Prossimamente vi racconteremo i dati estratti dallo studio 2022.
La ricerca dell’osservatorio Smart Agrifood 2021 si basa su dati anagrafici e business model di 1000 startup. Di queste ne sono state scelte 390 perché in linea con lo scopo dello studio.
Le startup sono maggiormente presenti in Nord America ed Europa, ma vengono finanziate maggiormente in Asia, dove ci sono molte meno startup, ma sono al primo posto circa l’entità dei finanziamenti (netta differenza con l’Italia che invece ha diverse realtà di startup ma molto meno finanziate).
Settori delle startup: sono maggiormente scelte le soluzioni trasversali, ovvero che coinvolgono più settori. Particolarmente influente è anche il settore zootecnico, dove si sono sviluppati molti sistemi di monitoraggio degli animali con sensori atti a valutarne il benessere (in termini di attività fisica, ruminazione ecc…). La maggior parte delle startup propone servizi per la produzione agricola e per il consumatore finale (ristorazione ecc…). Poche realtà sono rivolte ai processi di trasformazione (1%) e sull’intera filiera (8%).
Per quanto riguarda i finanziamenti: le startup che si occupano di e-commerce sono le più finanziate, mentre sta crescendo l’interesse verso l’indoor vertical farming e sulle app che forniscono informazioni sul prodotto per l’utente finale.
La crescita è sempre positiva e rapida, è stata infatti calcolata una crescita del mercato Agri 4.0 da 450 milioni nel 2019 a 1,6 miliardi nel 2021.
Una crescita che ha coinvolto anche Elaisian, con l’aumento di capitale.
Smart Agrifood 2021: Gli obiettivi attuali delle startup
Per quanto riguarda le tecnologie sempre più startup utilizzano droni e robot (droni specialmente nel settore agricolo, nonostante criticità a livello europeo per l’utilizzo di questo strumento). Particolarmente interessanti sono anche le startup che trasformano le macchine agricole in 4.0 dove vengono installate delle strumentazioni che permettono l’automatizzazione dei macchinari stessi.
Sempre più startup, inoltre, hanno l’obiettivo di ridurre gli sprechi, come per esempio raccogliendo prodotti invenduti o in scadenza nei ristoranti/negozi e rivenderli scontati, oppure vendere prodotti che non rispettano gli standard “da supermercato” (frutta ammaccata…) o, ancora, riciclando il packaging utilizzato nella delivery (non renderlo usa e getta), sono diverse le startup italiane che sono nate in questo ambito.
Un’altra tipologia di startup è quella finalizzata al “transparent path”, ovvero rivolte al consumatore finale, che certificano la qualità del prodotto (per esempio accompagnandolo con sensori che ne verificano la corretta conservazione ecc). Questo permette sia al consumatore finale di essere sicuro sulla qualità del prodotto, sia all’azienda di seguire il prodotto e capire se si verificano determinate condizioni che possono essere negative.
I dati a disposizione dello Smart Agrifood 2021
Geograficamente le startup, a livello internazionale, sono oggi presenti principalmente in Nord America, il 34% ca., segue quindi l’Europa con il 28%, quindi l’Asia con il 22%. Per quanto riguarda invece i finanziamenti, questi vengono erogati principalmente in Asia, che vedono il 70% del totale dei finanziamenti internazionali, segue Nord America con il 21% e l’Europa con solo il 6%.
In Centro-Sud America, Africa e Oceania vediamo rispettivamente l’8%, il 5% e il 4% di startup sul totale e il 3%, l 0% e l’1% dei finanziamenti. Ovviamente si nota ancora l’eccessiva disparità rispetto ai Paesi meno sviluppati o meno inseriti nel sistema “Startup”.
Come detto i settori interessati sono trasversali. Principalmente i settori agricolo, al 32%, e alimentare, al 29%, che però vengono supportati da settori merceologici verticali come l’ortofrutticolo, al 15%, e lo zootecnico al 10%.
Per ciò che concerne invece gli ambiti tech scelti dalle startup, vediamo che l’Agritech ha il maggior numero di startup attualmente con il 35% del totale ma ha un finanziamento molto basso rispetto ad altre. Infatti questo si attesta al 3%, a differenza dell’e-Commerce che ha meno startup, il 29% del totale, ma ha finanziamenti che raggiungono l’87%, ossia una fetta molto rilevante dei finanziamenti. Seguono le startup per il vertical farming e quelle che dedicano app e servizi ai consumatori; i primi con finanziamenti all1% e i secondi con finanziamenti al 4%. Segue il FoodTech, i sistemi di tracciabilità e quelli di gestione degli sprechi.
Le tecnologie principalmente adottate sono i software e mobile app al 78%, quindi data & Advanced Analytics al 46% e l’IoT al 23%. Anche le altre soluzioni stanno vedendo sempre maggior interesse nel mercato Agricoltura 4.0, come i robot e la blokchain, ma in minor percentuale.
Infine come soluzioni principali troviamo i sistemi di mappatura e monitoraggio dei terreni al 23%, i sistemi di gestione aziendale al 14%, il monitoraggio delle serre a distanza al 13 e la tracciabilità alimentare all’11% che sta avendo sempre maggior rilievo. Seguono le tecnologie legate all’irrigazione, al monitoraggio delle macchine e altri.
Per maggiori informazioni sull’osservatio Smart Agrifood 2021.