Caldo, caldo, caldo. Come non si era mai visto. Un po’ di fresco finalmente è arrivato! Ma, mi dispiace dirlo, durerà poco.
Correnti di aria calda, bollente, prive di alcun segnale di pioggia. È stato un anno dove il cambiamento climatico si è fatto sentire, sempre più anomalo, sempre più caldo. Come sappiamo le temperature medie si sono alzate di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali e questa situazione sta peggiorando di anno in anno con il rischio di vedere un aumento più rapido delle temperature nei prossimi anni.
Sono stati due cicloni provenienti dall’Africa a rendere rovente la nostra primavera, Hannibal e Scipione, il primo verificatosi a inizio/metà maggio e rappresentato da correnti di aria calda e picchi di 35-38 °C. Credevamo di aver visto il peggio e invece è arrivato anche Scipione a giugno, più caldo e torrido del precedente con picchi anche sopra ai 40°C. Queste situazioni, oltre all’inverno caratterizzato dall’assenza di piogge, hanno portato ad una situazione di siccità estrema che sta causando importanti problemi legati all’approvvigionamento di acqua.
Fortunatamente sono arrivate le prime piogge a rinfrescare, per quanto possibile, le nostre giornate. Le temperature si sono abbassate e l’aria è più fresca e piacevole.
Da cosa dipende questo cambiamento? In realtà ci siamo riavvicinati alle temperature medie di questi mesi, con giornate calde ma ventilate e serate fresche con l’Anticiclone delle Azzorre. L’anomalia, ovviamente, era rappresentata dai caldi cicloni di maggio e giugno.
Questo raffrescamento è dato dall’avvicinamento dell’alta pressione delle Azzorre che ha spinto verso Sud masse di aria fresca dal Nord Europa che stanno cominciando ad attraversare l’Italia.
L’incontro tra le masse d’aria calda e fredda porta alla formazione di piogge e forti temporali che stanno portando ad un abbassamento delle temperature da Nord a Sud. Questo ha portato a cali importanti dei termometri che a volte sono passati anche da 35°C a 20°C in una sola notte.
Al Nord si stanno verificando delle correnti secche che rendono l’aria più piacevole e permettono anche una pulizia dell’aria con miglioramento della qualità.
Peccato che questo “freschetto” non durerà a lungo. Infatti potremo approfittarne per il weekend e per qualche altro giorno, poi ritorneranno altri flussi d’aria dall’Africa che scalderanno nuovamente le nostre giornate. Sembra infatti che dal 14-15 luglio tornerà un ciclone africano che ci farà rimpiangere l’Anticiclone delle Azzorre.
Tornerà il caldo e forse ancora più forte. Infatti le temperature potrebbero alzarsi vertiginosamente a causa dell’origine sub-tropicale delle masse d’aria in arrivo; tale situazione risulterà peggiore al Centro-Sud, su Sicilia e Sardegna. Qui le temperature potranno raggiungere anche i 40°C così come nelle pianure del Nord Italia.
Dal punto di vista agricolo questa situazione sta creando seri ed importanti problemi poiché già dall’inverno non si sono verificate piogge, con seguenti problemi durante il germogliamento e formazione della vegetazione primaverile. Attualmente tale siccità sta causando danni soprattutto per l’accrescimento dei frutti ed oggi ci troviamo in situazioni dove l’apporto idrico è un limite per la produzione.
Nei periodi caldi sarà opportuno intervenire con irrigazioni di soccorso ove necessario e si consiglia, sempre dove possibile, di creare dei sistemi di raccolta dell’acqua piovana funzionali al riutilizzo in momenti di necessità. Per quanto riguarda invece l’arrivo di piogge intense e rischio grandine sarà necessario, sempre per coltivazioni dove è possibile, di coprire le proprie coltivazioni con teli antigrandine. Sarà importante lavorare sui sistemi di deflusso e raccolta dell’acqua per evitare allagamenti nel caso di forti piogge e poter recuperare quanto possibile l’acqua piovana così da poterla riutilizzare in caso di irrigazioni di soccorso. Per molte coltivazioni è importante l’utilizzo di irrigazione goccia che permette un risparmio nell’uso di acqua e permette di intervenire puntualmente in determinate aree.
Come sappiamo sono poche le soluzioni per proteggere le coltivazioni da forti eventi meteo come quelli che si presentano negli ultimi anni, estremi e violenti. La soluzione migliore, oltre ad una analisi delle possibili accortezze da prendere a seconda delle piante che coltiviamo, sarebbe quella di creare assicurazioni specifiche e che aiutino gli agricoltori ad evitare la perdita economica rilevante che si ha dopo eventi meteo straordinari, che stanno diventando sempre più ordinari.
Infine ricordo che i sistemi digitali aiutano le aziende a prevedere determinate situazioni, come periodi privi di piogge, e a monitorare i contenuti idrici delle piante, ad esempio con le immagini satellitari, che aiutano le aziende a capire quali zone dei propri terreni hanno maggiori problemi idrici e/o vegetativi così da poter intervenire puntualmente in determinate aree.