Giornata Mondiale dell’Olivo
L’olivo, come si intuisce dal nome scientifico Olea europea, è una pianta che ha profonde e letterali radici sul nostro territorio.
Questa pianta non è diffusa solo in Italia, l’olivicoltura già dai greci e romani si estese nell’intero bacino mediterraneo rappresentando sia un prodotto utilizzabile in diversi ambiti, come quelli alimentare e curativo, sia considerato un simbolo di pace, saggezza ed armonia (UNESCO).
In seguito alla 40esima sessione della Conferenza Generale dell’UNESCO del 2019 è stata istituita la Giornata Mondiale dell’Olivo, ed oggi 26 novembre 2020 è il primo anno in cui viene celebrata.
In particolare la proposta è stata presentata da Libano e Tunisia e il Comitato Esecutivo dell’UNESCO ne ha discusso a lungo durante la 206a sessione ed approvata il 26 novembre 2019 (documento 206 EX/41, UNESCO).
La coltivazione dell’olivo nei secoli ha permesso anche a chi possedeva minori mezzi di sostentamento di poter coltivare e produrre un alimento sia per il consumo personale che per la vendita, supportando le piccole economie familiari, grazie anche alla facile gestione e alle ridotte cure che necessita.
Nella realtà, ad oggi sono attive 825 mila aziende olivicole nell’intero territorio nazionale e solo il 37% risulta essere in grado di sostenere la competitività del mercato (Ismea) oltre 400 cultivar,
Solo in Italia la superficie totale coltivata ad olivi è di 1 Mln e 700 mila ha totali, per una produzione mondiale di circa 365 mila tonnellate ca. di olio e 40 mila tonnellate ca. di olive da tavola.
Obiettivi PAC e l’importanza dell’olivo
Ricordo come le piante assorbono CO2 per rilasciare ossigeno nell’atmosfera, parte nell’anidride carbonica viene persa per respirazione, altra viene stoccata creando i cosiddetti carbonsink.
Le alberature possiedono un elevato potenziale di fissazione del carbonio grazie al loro lungo ciclo di vita e l’olivo, pianta rinomatamente secolare, avendo un ciclo più lungo di molti altri alberi e soprattutto dei fruttiferi, ha un’importanza cruciale in questo processo.
Diversi studi (tra cui Proietti etal. 2016 e Nardini etal. 2013) hanno valutato la capacità di assorbimento e stoccaggio di CO2 da parte dell’olivo, in particolare nello studio di Proietti si evince come l’olivo abbia capacità di stoccaggio sei volte superiori alla quercia e pari a quelle di noce e pioppo[1].
[1] Proietti etal., 2016, Assessment of carbon balance in intensive and extensive tree cultivation systems for oak, olive, poplar and walnut plantation, Journal of cleaner production 2613-2624 Nardino etal., 2013, Annual and monthly carbon balance in an intensively managed Mediterranean olive orchard. Photosyntetica
La PAC e 9 obiettivi del 2021-2027
La PAC, Politica Agricola Comunitaria, ha fissato 9 obiettivi per il periodo 2021-2027 e tra questi uno dei più rilevanti è quello di riduzione delle emissioni dei gas serra, tra cui la CO2, per contenere i cambiamenti climatici, puntando ad avere zero emissioni entro il 2050.
In quest’ottica la scelta di istituire una giornata mondiale dell’olivo restituisce valore a questa coltura e ne permette la tutela, un miglioramento ed un efficientamento del processo produttivo ed un miglior posizionamento sul mercato creando sensibilità e sostenibilità permettendo infine di migliorare le entrate economiche dei produttori.
Oltre a queste considerazioni funzionali alla produttività nazionale e al benessere degli olivicoltori, come abbiamo visto l’olivo può contribuire attivamente alla gestione dei cambiamenti climatici, attivando dei processi virtuosi di gestione ed utilizzando meccanismi di monitoraggio delle coltivazioni.
Infine, ma non per importanza, la tutela dell’olivo rappresenta un importante valore aggiunto per la conservazione degli ambienti nei quali viene coltivato, rappresentandone una componente paesaggistica essenziale ed ormai consolidata.
Per questa giornata molte sono le iniziative proposte, cito quella dello IOC (International Olive Council) che celebra questa giornata con un seminario intitolato “Il futuro del settore olivicolo”.
Interverranno autorità varie tra cui i Ministri dell’Agricoltura di Tunisia, Spagna, Egitto e Georgia, seguiranno quindi interventi su storia e considerazioni tecniche sull’olivicoltura da parte di accademici, direttori di associazioni e politici che si occupano delle politiche agricole.
Infine reputo di somma importanza gli interventi dedicati alle donne, descritte nella pagina di presentazione del seminario come “il futuro dell’olio d’oliva”. Questa rappresentatività femminile permetterà, oltre agli obiettivi citati in precedenza, di raggiungere anche il traguardo dell’uguaglianza di genere, vista ancora come un tabù in molti settori, specialmente quello agricolo.
Fonti:
Proietti et al., 2016, Assessment of carbon balance in intensive and extensive tree cultivation systems for oak, olive, poplar and walnut plantation, Journal of cleaner production 2613-2624
Nardino et al., 2013, Annual and monthly carbon balance in an intensively managed Mediterranean olive orchard. Photosyntetica