Tecnologia e agroalimentare vanno a braccetto
Incrementare i guadagni grazie alla tecnologia in agricoltura è possibile. Non solo per ciò di cui abbiamo parlato nell’articolo sull’agricoltura di precisione ma anche, in linea generale, per tutte le sezioni che riguardano lo Smart Agrifood, ossia l’innovazione digitale dell’agroalimentare. Dalla produzione alla conservazione, dalla trasformazione alla distribuzione, dalla certificazione alla vendita: lo smart agrifood agisce in modo altamente positivo in tutti questi passaggi. Ma cos’è di preciso lo smart agrifood e perché potrebbe essere davvero conveniente per un’azienda? Vediamolo insieme in questo articolo. Il programma della FAO ha 3 principali obiettivi:
Smart Agrifood: la FAO e le necessità internazionali
Questi 3 obiettivi vengono perseguiti fornendo delle linee guida per innovare i sistemi agricoli mondiali verso soluzioni compatibili con le esigenze di sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale.
Il programma della FAO ha 3 principali obiettivi:
Incremento sostenibile della produttività agricola e dei redditi degli agricoltori;Ricerca di nuove forme di resilienza degli ecosistemi agricoli, in modo da adattarsi ai cambiamenti climatici;Riduzione dei gas serra (dove possibile).
Questi 3 obiettivi vengono perseguiti fornendo delle linee guida per innovare i sistemi agricoli mondiali verso soluzioni compatibili con le esigenze di sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale.
Tali linee guida, inoltre, devono essere adattate alle caratteristiche specifiche di ogni nazione e territorio, ma fermo restando la creazione di sistemi colturali a basso impatto ambientale ed a costi ridotti, grazie a strumenti che controllano automaticamente la distribuzione dei fattori di produzione (acqua, fertilizzanti, fitofarmaci, ecc.).
Lo Smart Agrifood, quindi, è una strategia gestionale che utilizza tecnologie informatiche per raccogliere dati da fonti multiple in vista di un loro successivo utilizzo nell’ambito di decisioni riguardanti le attività produttive nell’ampia fiera dell’agroalimentare.
Una fame… mondiale
Per capire gli obiettivi della FAO, non bisogna pensare solo al nostro paese o, in linea generale, a tutti i paesi occidentali. In realtà, nel mondo, esistono nazioni, luoghi, popolazioni che soffrono ancora la fame e che la produzione agricola mondiale non riesce a soddisfare.
L’indole morale della FAO, finalizzata a soddisfare le necessità primarie di ogni individuo presente su questo pianeta, ha portato gli scienziati, gli agronomi, i biologici e i tecnici professionisti di tutto il mondo ad ingegnarsi per trovare soluzioni alternative.
La terra è un bene finito e la produzione agricola è in stretta relazione alla “vocalità” del territorio: nel caso di un aumento di domanda di un determinato prodotto agricolo, infatti, gli agricoltori hanno come unica possibilità quella di acquistare aziende già esistenti che abbiano quella specifica produzione.
Come se non bastasse, il settore agricolo è fortemente condizionato da agenti esterni, soprattutto meteorologici. Si pensi a fattori imprevedibili, come i rischi ambientali, la pioggia, la grandine, il vento, i rischi biologici, gli inquinamenti chimici. Si pensi anche ai cosiddetti fattori insormontabili, come la limitatezza della terra, appunto, la stagionalità, la deperibilità dei prodotti.
Le tecniche agronomiche fino ad oggi conosciute possono contenere questi rischi, ma non li possono eliminare del tutto se non con un aumento dei costi di produzione.
Ecco che da queste problematiche nasce un concetto fondamentale: utilizzare al meglio le risorse e i fattori di produzione così da incrementare le produzioni, necessarie a sfamare tutta la popolazione mondiale, e allo stesso tempo aumentare anche il reddito degli agricoltori, sempre rimanendo fedeli alle regole di sicurezza alimentare per il rispetto della salute dei cittadini del mondo. In altre parole, se si vuole ottenere di più mantenendo le medesime possibilità si deve operare in maniera più efficiente. Se volessi tradurre tutto questo in una sola parola, quindi, potremmo dire: efficienza.
Per questo entra in gioco l’agricoltura di precisione e lo Smart Agrifood, perché solo la tecnologia e lo studio dei dati (meteorologici e climatici soprattutto) raccolti grazie ad essa possono permetterci di sfruttare al meglio le risorse, senza sprechi di materiale né di denaro.
Quali tecnologie fanno parte dello Smart Agrifood?
Lo smart agrifood è composto da numerose tecnologie. Vogliamo mostrarvele in relazione alla sezione della filiera sulla quale esse incidono.
Produzione:
– Sensori in campo e sui macchinari
– Droni
– Immagini satellitari
– Sistemi di supporto alle decisioni
Trasformazione
– Sensori di controllo qualità
– Big Data Analytics
– Sistemi per la dematerializzazione < Tracciabilità integrata
Distribuzione
– Sistemi per l’ottimizzazione della logistica
– Piattaforme eCommerce e Food Delivery
– Blockchain
Consumo
– Etichette intelligenti
– Sensori per la riduzione degli sprechi
– Meal kits
– Big Data Analytics