Cosa riguarda la legge Sabatini? Come può aiutare ad innovare l’azienda agricola con l’acquisto dei macchinari?
Le aziende agricole si stanno evolvendo, crescono le tecnologie e con queste la volontà di innovare sempre di più il comparto agricolo.
Negli anni sono state proposte, a livello europeo e nazionale, numerose leggi e norme che hanno permesso all’agricoltura di digitalizzarsi e rendere i propri strumenti sempre più automatizzati ed “intelligenti”.
Oggi, grazie all’Internet of Things (IoT), alla blockchain, agli hardware e ai software in commercio è possibile fare praticamente tutto in agricoltura.
Tra gli strumenti più “classici” ci sono i macchinari agricoli, che, pur mantenendo le stesse funzionalità che hanno sempre avuto, come la possibilità di attacco di rimorchi e strumenti per la lavorazione del terreno, la semina e altri, hanno visto un miglioramento della gestione delle macchine stesse, sempre più innovativa e digitale.
I macchinari 4.0
Oramai molti tipi di trattori sono completamente automatizzati, dalla segnalazione dei guasti fino alla programmazione della semina automatica. Sul mercato si trovano inoltre sistemi di irrigazione con sensoristica associata che permette di valutare automaticamente le reali necessità idriche dei campi.
Ancora troviamo robot che valutano la maturazione dei frutti e ci indicano i periodi migliori per la raccolta, droni che riescono a raccogliere immagini ad altissima risoluzione e che, associati a sistemi gestionali per le concimazioni, riescono a programmare la miglior fertilizzazione a seconda delle aree dei campi che ne hanno più necessità.
Insomma l’agricoltura è in piena crescita digitale e fortunatamente l’Europa e i singoli Stati stanno prevedendo politiche economiche dedicate a questa importante e necessaria evoluzione.
La Legge Sabatini
La legge di bilancio 2022 (legge 30 dicembre 2021, n. 234, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 310 del 31/10/2021 – Suppl. Ordinario n. 49) ha permesso lo stanziamento di ulteriori 900 milioni di euro per assicurare la continuità operativa della misura “Nuova Sabatini”, che mira al rafforzamento del sistema produttivo e competitivo delle PMI. Ciò è possibile grazie a diverse misure messe in campo come l’accesso al credito finalizzato all’acquisto, o acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo.
Inoltre all’art. 1 comma 48 la legge dispone il ripristino dell’erogazione del contributo in più quote per le domande presentate dalle imprese alle banche dal 1° gennaio 2022, ferma restando la possibilità di procedere all’erogazione in un’unica soluzione, nei limiti delle risorse disponibili, in caso di finanziamenti di importo non superiore a 200.000 euro.
I requisiti che le aziende devono avere sono:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
- sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà;
- sono residenti in un Paese estero purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento.
Cosa e come finanzia la Legge Sabatini
I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”, ovvero alle spese citate nell’art. 2424 nonché a software e tecnologie digitali. Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati.
Le agevolazioni vengono erogate dalle banche, o da intermediari, sulla base di accordi con il Ministero dello Sviluppo Economico tramite finanziamenti per sostenere gli investimenti previsti nella misura. È previsto anche un contributo da parte del Ministero rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti. L’investimento può essere comunque interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing).
Inoltre il finanziamento, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso, deve essere:
- di durata non superiore a 5 anni;
- di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
- interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
Il contributo del Ministero dello sviluppo economico è un contributo il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:
- 2,75% per gli investimenti ordinari;
- 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. “industria 4.0”).
L’elenco dei beni materiali e immateriali rientranti tra gli investimenti c.d. “Industria 4.0” che possono beneficiare del contributo maggiorato del 30% previsto dalla legge 232 dell’11 dicembre 2016 (legge di bilancio 2017), sono individuati all’interno degli allegati 6/A e 6/B alla circolare 15 febbraio 2017 n.14036 e s.s.mm.ii. Alla luce della Legge di bilancio 2018 è stato infine aggiornato l’allegato 6/B.
Qui il link alla legge Sabatini
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