Il nome scientifico è Empoasca decedens, volgarmente detta cicalina verde.
La cicalina è da sempre diffusa nel bacino del Mediterraneo ma dagli anni ’90 ha cominciato ad essere un serio problema per gli agricoltori. Diffusa soprattutto nel Meridione, vede una discreta presenza anche in Regioni del Nord come Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Liguria.
Danni generale: è una specie polifaga che attacca numerose piante, da quelle ornamentali (viburno, ligustro, passando per le erbacee (pomodoro, zucca, barbabietola, fragola e altre) e finendo sulle arboree (mandorlo, pesco e i prunus in generale, salix, agrumi e altri).
Empoasca decedens: l’insetto
L’insetto, come detto, è una cicalina. A maturità raggiunge i 3-3,5 mm di lunghezza.
L’adulto è di colore verde chiaro con elitre verdi con la punta delle ali (detto corio) trasparenti.
La deposizione delle uova da parte delle femmine avviene tra le nervature delle foglie, in posiszione isolata, Passato un mese le uova si schiudono dopo diversi stadi di sviluppo dando origine all’insetto adulto che vediamo sulle piante e che crea danni.
Compiono 4-5 generazioni all’anno e gli stadi di sviluppo possono anche accavallarsi.
Sverna su piante sempreverdi sia erbacee che arboree, spontanee e coltivate. Passa generalmente la primavera sulle erbacee come pomodoro, patata, barbabietola e leguminose. Qui ha origine la prima generazione, ad inizio estate si sposta generalmente sui prunus e fine estate sulle erbacee come le fragole, Infine a settembre-ottobre migra negli agrumeti.
Danni dovuti a Empoasca decedens
Le cicaline (o Empoasca Decedens) verdi causano danni per suzione della linfa e conseguente occlusione dei vasi e necrotizzazione delle aree punte. Già dai primi stadi di sviluppo sulla pagina inferiore delle foglie e all’interno delle nervature, la cicalina punge la foglia per nutrirsi, in questo modo crea delle lesioni che andranno a causare delle anomalie sulle foglie.
I danni a carico della foglia, e quindi del tessuto parenchimatico, sono, a volte, trascurabili.
I danni maggiori si hanno a carico delle nervature con arrotolamenti, ingiallimenti, deformazioni, riduzione dello sviluppo, defogliazioni e necrosi.
A volte può avvenire la filloptosi (caduta delle foglie), dalla base dei rami verso l’apice. Può venir rallentata la crescita dei germogli che causano un ravvicinamento degli internodi e i germogli avventizi non permettono la corretta nutrizione delle gemme a fiore.
Nei giovani impianti risulta pericolosa poiché causa il rallentamento dell’entrata in produzione.
Nei mandorleti causa una riduzione nell’accrescimento fogliare, un ingiallimento delle foglie che presentano margini necrotizzati ed arricciatura delle foglie. In generale sia nei giovani mandorleti che in quelli in produzione si osserva un ritardo nella crescita con ritardo dell’entrata in produzione per i primi e riduzione nella vigoria e nell’accrescimento nei secondi
Nei pescheti le punture di suzione causano accartocciamenti e arricciamenti sulle foglie più giovani; queste poi ingialliscono, disseccano all’apice o ai margini del lembo. Inoltre inducono una riduzione della pezzatura dei frutti per rallentamento dello sviluppo e crescita stentata anche della produzione dell’anno seguente a causa dello sviluppo irregolare dei rami a frutto.
Sui giovani fragoleti causano danni principalmente alla giovane vegetazione e negli agrumeti riducono l’accumulo di olii essenziali nelle ghiandole oleifere, causando maculature note come “fetola”, presenti anche su agrumi.
Difesa dalla cicalina verde
La difesa è importante che venga eseguita in seguito ad un attento monitoraggio della presenza di questo patogeno.
Già dalla prima decade di giugno sarà necessario eseguire dei monitoraggi con campionamenti sui germogli e/o con trappole cromotropiche gialle da posizionare vicino all’apice degli alberi.
I trattamenti fitosanitari non risultano spesso efficaci a causa della elevata mobilità degli insetti stessi.
Esistono alcuni prodotti utilizzati in convenzionale come etofenprox e chlorpyriphos etyl con persistenza di circa una settimana e il fenitrtion con effetto residuale maggiore. Ricordiamo che l’uso di questi prodotti inibisce spesso lo sviluppo della entomofauna dell’area.
Si consigliano quindi interventi limitati con questi prodotti. Si consigliano invece trattamenti ed interventi di contenimento indiretto come l’utilizzo di concimi che limitano lo sviluppo delle cicaline.
Ad esempio, Frankyl è un concime bio contenente microelementi (Zinco e Manganese) che aiuta le piante a proteggersi dalle cicaline. Questo può essere utilizzato insieme ad altri prodotti che agiscono per contatto, come i piretroidi, per aumentarne l’efficacia. Da distribuire su tutta la pianta avendo cura di bagnare anche le foglie sulla pagina inferiore.
Dal punto di vista agronomico si può controllare la vegetazione erbacea, dove l’insetto compie la prima generazione, avendo cura di mantenere una vegetazione arbustiva ed arborea nell’intorno, quando possibile, per evitare che migri sulle piante coltivate.
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